VESTITI FENDI CONTRAFFATTI?
IMPRENDITRICE CINESE ASSOLTA

toga-giudiceLECCO – È stata assolta perché il fatto non costituisce reato l’imprenditrice cinese titolare di un atelier di Missaglia, accusata di contraffazione e commercio di marchi falsi.

A stabilirlo il giudice del Tribunale di Lecco Enrico Manzi, dopo aver ascoltato il consulente dell’azienda Fendi che ha testimoniato come “il materiale da lui esaminato fosse in parte originale e in parte no”, circostanza tuttavia non strana, dal momento che l’imputata “tre o quattro anni prima, aveva lavorato per un’azienda che a sua volta fornisce Fendi”.

“La mia cliente era una terzista – spiega nella sua conclusione l’avvocato della difesa – ed era la stessa società per la quale lavorava a fornirle il materiale per il confezionamento. Le 87 etichette marchio Fendi, i sette scampoli di tessuto e la tuta da bambino sequestrati, le erano stati tutti forniti dalla società intermediaria”.

M. V.