UNA LETTERA PER IL FUTURO:
“LA MONTAGNA, I GIOVANI,
L’AREA LEUCI”. UNA RIFLESSIONE

LECCO – Riceviamo e pubblichiamo una lettera indirizzata alla nostra redazione.

Vorrei in primo luogo sottoporre una riflessione su cosa rappresenta la “montagna” per Lecco e il lecchese, successivamente offrire un paio di spunti di discussione.

Siamo abituati a pensare alle nostre montagne prevalentemente come luogo di escursionismo e di turismo, di fatto nel nostro territorio vi sono tutta una serie di attività connesse che tra l’altro esprimono eccellenze a livello nazionale e internazionale. Accenno un elenco non esaustivo.

Sport: non solo escursionismo, alpinismo, sci, ciclismo, trekking di più giorni, ma il territorio vede anche “nuovi sport” quali sky running, arrampicata in falesia, mountain-bike, down-hill, parapendio, canyoning ecc.. che stanno attraendo sempre più i giovani. In termine di eccellenze come non ricordare i Ragni, i Gamma, la Resegup, il Giir di Munt (scusatemi le dimenticanze)

Turismo: forse le strutture alberghiere sono carenti o da recuperare, ma si stanno sviluppando velocemente le ospitalità alternative in B&B e agriturismo, esiste peraltro una robusta e diversificata rete di rifugi adatta a tutte le capacità. Ricordo che a Lecco ha la sede operativa uno dei maggiori network nazionali di agenzie turistiche la cui esperienza potrebbe contribuire a comprendere i margini di miglioramento

Agricoltura di montagna e agroindustria: un rinnovato interesse dei giovani al recupero di attività agricole e di allevamento, ma soprattutto c’è un’industria casearia di elevata qualità affacciatasi con successo anche sui mercati internazionali

Industria: presenza di player internazionali nelle attrezzature tecniche per la montagna e lo sport

Commercio: la sede di una delle maggiori catene di articoli sportivi del Nord Italia

Mi fermo, ma l’elenco potrebbe essere lungo e proseguire sotto vari aspetti e con ulteriori prim’attori.

Quello che mi preme sottolineare è che quanto sopra vede un territorio ideale per un settore che suscita sempre maggiore interesse con una domanda e un mercato costante crescita. Per poter cogliere le opportunità offerte e competere al meglio vi è peraltro la necessità di competenze specialistiche e un’attività costante di ricerca, sviluppo, marketing.

Vorrei quindi lanciare alle Istituzioni e ad eventuali soggetti interessati (il Vostro Giornale?) l’invito ad organizzare un momento di confronto (“Forum”) con i vari soggetti ed “eccellenze” non solo per sviluppare eventuali sinergie, ma anche per capire le evoluzioni future prestando una particolare attenzione ai giovani approfondendo le necessità di formazione, le possibilità di impiego, le “nuove professioni”.Attorno alle scuole superiori lecchesi e al Politecnico gravitano oltre 10.000 studenti, molti dei quali attratti dal mondo della montagna e con l’aspirazione di svolgere un’attività lavorativa in tale campo.

Mi permetto inoltre lanciare “un sassolino nello stagno” relativamente all’area Leuci: potrebbe diventare un “polo/laboratorio della montagna”?

Quando vedo il “palazzo rosso” della File non posso non pensare ad un suo nuovo utilizzo come luogo di formazione, ricerca e sperimentazione (il nostro piccolo “Kilometro rosso”) legato alla tradizione del nostro territorio. Come accennavo in precedenza le tre attività sono ormai indispensabili in tutti i campi, e l’eventuale forum di cui sopra potrebbe meglio individuare le esigenze specifiche. A Lecco esistono competenze approfondite nei vari settori, relazioni nazionali e internazionali, una collaborazione costante con il Politecnico e il Cnr.

Le costruzioni restanti potrebbero essere utilizzate per laboratori di prove e test, laboratori artigianali, piccole attività commerciali specializzate, mercato di prodotti agricoli a chilometro zero, un centro di medicina sportiva e riabilitativa (purtroppo qualche incidente in montagna capita..), una palestra di arrampicata all’aperto, punti di ristorazione con le specialità del territorio, una struttura ricettiva per chi partecipa alle attività di formazione…

L’operazione potrebbe quindi vedere una stretta collaborazione tra pubblico e privato, nell’ottica di quella che oggi si definisce “rigenerazione urbana” mantenendo una “coerenza tematica” nell’utilizzo dell’area.

Vi è da considerare che il bacino di utenza (Lecchese, Brianza, buona parte del Milanese e della Bergamasca) è ampio e con interesse elevato, la vicinanza della stazione garantisce una facile accessibilità.

Ammetto che è un mio “sogno” che ho voluto condividere, non ho la competenza per poter sottoporre un progetto concreto, ho lanciato l’idea e sarei felice se qualche volenteroso volesse farne oggetto di approfondimento.

Angelo Collotta