TELERISCALDAMENTO, “DEM
E POLANO LE PROVANO TUTTE
PER BOICOTTARE IL REFERENDUM”

sergio-brambilla_democrazia-e-partecipazione_consiglio-provinciale2017LECCO – Fibrillazione nel PD per cercare di evitare che i cittadini della Provincia di Lecco possano dire la loro sul progetto di teleriscaldamento alimentato a rifiuti. Come noto, il gruppo consiliare “Democrazia è Partecipazione” in Provincia di Lecco, mediante il proprio esponente in Consiglio Provinciale, Sergio Brambilla, ha proposto da oltre due mesi, mediante un ordine del giorno da discutere e votare in Consiglio Provinciale, di indire un referendum per chiedere a tutti i cittadini del territorio della provincia di Lecco se sono d’accordo o meno sulla realizzazione del progetto di teleriscaldamento alimentato (anche) a rifiuti, così come in progetto e discusso in Silea.

Sarebbe, a prescindere dall’esito del referendum, un evento storico: la prima volta, nella storia della Provincia di Lecco, in cui i cittadini potessero esprimere il loro parere in merito ad una scelta strategica di ordine sovracomunale. Ma, probabilmente, lasciare troppo potere al popolo (in greco, “democrazia”) a qualcuno crea spavento o preoccupazione, altrimenti non si spiegherebbero tutte le strategie messe in campo, nelle scorse settimane e soprattutto in questi giorni, dal Presidente della Provincia Flavio Polano e dai suoi amici del Partito Democratico, che pare stiano facendo di tutto affinché il referendum venga bloccato o boicottato.

democrazia-e-partecipazione_logoPrima, il Presidente Polano ha sollevato dubbi direttamente al consigliere Brambilla in merito all’ammissibilità di un referendum che affrontava, a suo dire, una tematica non di stretta competenza provinciale: ma, visto che l’ambiente, le infrastrutture sovracomunali e soprattutto l’energia sono proprio competenze provinciali, l’ostacolo è stato superato. Poi, l’azione di Polano si è spostata sui funzionari della provincia, ai quali ha chiesto di esprimere i pareri di regolarità tecnico-amministrativa: ma, come è stato fatto notare anche dal Segretario, i pareri sono richiesti su delibere, non su mozioni o ordini del giorno.

Ora, invece, pare che l’azione del PD si sia spostata più sul piano politico, nel tentativo di convincere i capigruppo dei gruppi consiliari di NCD e della Lega a votare no all’ordine del giorno di Brambilla e quindi bocciare il referendum: come noto, infatti, il PD da solo non ha la maggioranza e, se le minoranze votassero compatte, potrebbero tranquillamente far approvare questa mozione (così come altri provvedimenti).

Ci auguriamo, quindi, che i capigruppo di minoranza non si lascino affascinare dalle sirene di Polano & c.: i cittadini chiedono infatti, ed hanno il sacrosanto diritto, di tornare a contare ed essere ascoltati, anziché essere tenuti distanti dall’amministrazione pubblica con i “giochini e giochetti” dei veti e controveti, propri della peggior politica, che non vediamo l’ora di lasciarci alle spalle. Come testimoniato nel referendum del 4 dicembre scorso, la sovranità appartiene al popolo: lasciamogliela esercitare, anche con il voto referendario, su una scelta strategica che potrebbe condizionare il futuro del nostro territorio, in campo energetico ed ecologico, per i prossimi 50 anni.

Democrazia è Partecipazione