SILENZIO E RIFLESSIONE
(PER QUASI TUTTI) ALLA VIA CRUCIS
A LECCO COL CARDINALE SCOLA

via Crucis Scola a Lecco (20)LECCO – È arrivato dalla parte opposta da dove era atteso il cardinale Angelo Scola nella “sua” Lecco da dove, come ha sottolineato egli stesso, mancava da molti anni e dove non era riuscito a ritornare da tempo.

Ad attenderlo, oltre al prevosto monsignor Gianfranco Cecchin anche don Paolo Ventura responsabile decanale dei chierichetti e coordinatore organizzativo assieme a numerosi sacerdoti e diaconi guidati dal vicario episcopale monsignor Maurizio Rolla.

Dopo la breve adorazione al Santo Chiodo e la Croce di San Carlo già venerati nel pomeriggio nel Santuario della Vittoria, il cardinale Angelo Scola è uscito in processione sul sagrato accolto da un numero crescente di fedeli per lo più lecchesi raccolti in silenzio.

La Via Crucis, ben organizzata, ha visto quattro “soste” lungo il percorso verso la Basilica di San Nicolò allestite dagli scout, dai vigili del fuoco, dalla protezione civile e dal gruppo alpini. Le  stazioni sono state: Gesù, caricato della Croce (II stazione); Gesù, aiutato da Simone di Cirene (V stazione); Gesù, inchiodato sulla Croce (XI stazione); Gesù, morto sulla Croce (XII stazione). A portare la croce sono stati quattro sacerdoti, mentre nell’ultimo percorso entrando in Basilica lo stesso arcivescovo.

Non è mancato, durante il percorso, qualche disturbo da parte degli avventori di qualche bar che ha però colpito il cardinale che ha sottolineato in un passaggio dell’omelia: “Non dobbiamo turbarci se al nostro passare silenzioso qualche ragazzo ha dato un pochino in escandescenze…”. Scola si è chiesto: “Cosa sarà successo mentre lo deridevano quando lui saliva il Calvario?”. Evidenziando come “bisogna abbracciare gli empi, pieni di non fede, come lo stesso Gesù li abbracciò”.

Grande testimonianza di fede le hanno date i chierichetti della zona pastorale accorsi in centinaia con le loro vesti liturgiche, molti piccolissimi, chiamati a raccolta da don Paolo che hanno preceduto il Sacro Chiodo in silenzio e preghiera guidati da due cerimonieri di Lecco e Pescarenico. Un esempio di come il Mistero della morte e risurrezione di Cristo risieda ancora forte nella sincerità dell’animo puro dei più piccoli e umili.

Ecco l’omelia del cardinale Angelo Scola nel video della Chiesa di Milano