OMICIDIO DI SOGNO/LA DIFESA
CONVOCA TUTTA LA FRAZIONE.
TESTIMONIERANNO I 29 ABITANTI

GUZZETTI KILLER E VITTIMALECCO – Ventinove persone chiamate a testimoniare in aula dalla difesa di Roberto Guzzetti, accusato dell’omicidio di Maria Adeodata Losa, 89enne assassinata l’11 giugno dello scorso anno nella sua casa di Sogno, frazione di Torre de’ Busi.

L’imputato è Roberto Guzzetti, 60 anni, figlio di una coppia di vicini di casa della vittima, rinchiuso nel carcere di Monza da quasi 15 mesi. La difesa dell’uomo, accusato del delitto della pensionata, è affidata alle avvocatesse Marilena e Patrizia Guglielmana, e in questi giorni è stata depositata la lista testi, con 29 persone chiamate a deporre al processo che si aprirà giovedì 26 ottobre in Corte d’Assise a Como. “Riteniamo che non ci siano elementi per dire che il nostro assistito sia l’assassino di Maria Adeodata Losa. Durante il dibattimento in Corte d’Assise riteniamo possa uscire la verità su quanto accaduto davvero a Sogno. Non c’è movente e non è stata ritrovata l’arma del delitto”, è il commento della difesa. Sovente Guzzetti soggiornava a Sogno, casa di villeggiatura di proprietà della famiglia, ma secondo la difesa non ci sono elementi a suo carico. Oggi le sorelle Guglielmana incontreranno in carcere il 60enne che – sostiene l’avvocatessa Marilena Guglielmana “attende in modo sereno il processo ed è pronto a dimostrare la propria innocenza”.

casa omicidio torre de busi 1L’inchiesta è stata coordinata dal pm Paolo Del Grosso, che ha affidato a esperti periti il compito di effettuare accertamenti. Secondo gli investigatori del Ris di Parma sul luogo dell’omicidio sono state trovate le impronte di Guzzetti, in particolare sulla tovaglia caduta dal tavolo della cucina e rinvenuta a fianco del cadavere insanguinato dell’anziana. Quelle impronte hanno fatto scattare l’arresto per il 60enne residente a Lecco e secondo gli inquirenti resta la prova “regina”, inequivocabile della sua colpevolezza. C’è poi una contraddizione, messa in evidenza dall’accusa: Guzzetti ha dichiarato di non essere stato a Sogno e nella casa delle sorelle Losa (oltre alla vittima Maria Adeodata viveva Leonilda, quest’ultima inferma e ultranovantenne) nei giorni antecedenti al delitto, invece vi aveva soggiornato.