LA NUOVA RUBRICA: “STO BENE”.
NON FATEVI INFLUENZARE! COME
COMBATTERE IL MALE DI STAGIONE

MILANO La nuova rubrica di LeccoNewsSto bene” debutta con il tema del giorno: quest’anno i virus influenzali e parainfluenzali costringeranno a letto dai 12 ai 15 milioni di persone.

800px-SneezeEcco come ridurre i disturbi dei virus: dai vaccini all’automedicazione. Ma niente antibiotici senza il consiglio del medico.

L’epidemia – Il progressivo abbassarsi delle temperature fa strada ai virus e molti di noi verranno contagiati dai malanni tipici dell’inverno. Ma come sarà l’influenza che verrà? “Per la stagione 2017-2018 sono previsti dai 4 ai 5 milioni di casi di influenza oltre agli 8-10 milioni di sindromi provocate da altri virus respiratori: un’epidemia, quindi, di media entità.

Risultati immagini per prof fabrizio pregliasco“Avremo un solo nuovo virus in circolazione, l’ H1N1 pdm 09 (A/Michigan/45/2015), una variante similare ai virus dell’anno scorsoafferma il prof. Fabrizio Pregliasco, virologo e ricercatore del Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell’Università degli Studi di Milano e Direttore Sanitario dell’IRCCS Galeazzi di Milano.

Tutto dipenderà dal meteo: l’influenza si presenta con freddi rigidi e lunghi, mentre se permane un inverno mite saranno invece i virus “cugini” dell’influenza, quelli chiamati virus parainfluenzali, a darci noia.

iNFLUENZA STARNUTOLa vera influenza – Di influenza vera e propria si può parlare soltanto in presenza di tre condizioni contemporanee: febbre elevata (>38°) a insorgenza brusca, sintomi sistemici come dolori muscolari/articolari e sintomi respiratori quali tosse, naso che cola, congestione/secrezione nasale o mal di gola.
In generale, si tratta di infezioni che si diffondono con grande rapidità: basti pensare – racconta Pregliasco – che un solo starnuto può contenere circa 40.000 micro goccioline che possono viaggiare a oltre 300 km/h. Da un colpo di tosse scaturiscono 3.000 goccioline relativamente più lente: si muovono a circa 75 km/h”.

happy-doctor-happy-patientIl buon senso aiuta – Come si comportano gl’italiani di fronte all’influenza? Quasi il 15%, non fa nulla per evitare di ammalarsi, il resto cerca di prevenire il contagio coprendosi bene (55,1%), evitando gli sbalzi di temperatura (50,8%) e lavandosi spesso le mani (40,8%). Insomma siamo armati di buon senso e ce lo conferma l’indagine di Assosalute (Associazione nazionale delle aziende che producono e distribuiscono farmaci di automedicazione) .
Quando ci sia ammala, si ricorre preferibilmente ai farmaci acquistabili senza obbligo di ricetta ( 57% degli italiani). Amiamo i vecchi rimedi della nonna – brodo caldo, latte con miele, spremute – cui si affidano quasi il 42% degli intervistati. Il dato preoccupante è che il 22,5%, dichiara di ricorrere agli antibiotici. Che in caso d’influenza non sono utili a meno che non sia il medico a prescriverli.

Risultati immagini per influenza riposoI consigli – Niente eroismi In caso di contagio: “Non bisogna fare gli eroi, il riposo resta un’arma fondamentale per aiutare l’organismo a sconfiggere i virus. – Ricorda PregliascoRicorrere ai farmaci di automedicazione rimane uno dei pilastri principali nel trattamento delle sindromi influenzali e parainfluenzali. L’uso dei farmaci senza obbligo di ricetta deve servire ad attenuare i sintomi senza azzerarli. Se le cose non migliorano dopo 4–5 giorni diventa necessario consultare il medico Mai fare ricorso agli antibiotici che si hanno in casa perché non sono efficaci per curare l’influenza. Deve essere il medico curante a valutarne la prescrizione nelle complicanze batteriche broncopolmonari, quando i sintomi non passano oppure se, dopo un’apparente guarigione, si manifesta un ritorno di febbre con tosse produttiva”.

Il medico di famiglia rimane, comunque, un riferimento importante a cui si rivolge il 50% della popolazione.

vaccinoLa diffidenza nei confronti dei vaccini, registrata nell’ultimo anno, non sembra però riguardare il vaccino antinfluenzale: meno del 5% lo ritiene pericoloso. Altre sono le motivazioni per cui più di 2 italiani su 3 dichiarano di non aver mai fatto ricorso alla vaccinazione antinfluenzale.

Se è vero che l’influenza non deve destare preoccupazione nella popolazione sana, essa può avere conseguenze anche gravi per i soggetti a rischio – conclude il professor Pregliasco. In tal senso, il vaccino costituisce una prevenzione efficace contro le complicanze e per proteggere i soggetti più esposti della propria famiglia ed è, senza dubbio, un salvavita proprio per le categorie più fragili: i bambini molto piccoli, gli anziani, gli immunodepressi e coloro che sono affetti da patologie croniche sia di natura respiratoria che cardiaca”.

Edoardo Stucchi