NICOLA BIZZARRI “SUPERHERO”,
DEBUTTA IN CITTÀ IL NUOVO
SPETTACOLO AUTOBIOGRAFICO

LECCO – Dopo le sale cinematografiche e le piattaforme online, i supereroi arrivano alla conquista dei palcoscenici teatrali. Non è l’ultima trovata Marvel, bensì un’idea dell’attore e regista teatrale lecchese Nicola Bizzarri, che ha deciso di portare in scena la sua storia in un nuovo spettacolo di ispirazione autobiografica. Superhero, avventure da orfano debutterà venerdì 9 novembre a Spazio Teatro invito e vedrà impegnato il suo autore, che come sempre firma sceneggiatura e regia dei suoi spettacoli, in un monologo dove affronta con un piglio ironico e al tempo stesso emozionale il tema del lutto, della perdita ma anche la voglia di vivere e di trasformare le proprie fragilità in un superpotere. Queste sono le parole con il quale Bizzarri presenta ufficialmente lo spettacolo:

“…quel che si chiama sfiga… io non so come chiamarla… a volte penso sia stata la tragedia più grande della mia vita… altre volte invece penso ci sia stato anche un pizzico di fortuna… in fondo anche Batman era orfano…
Superhero avventure da orfano, spettacolo autobiografico, è al di là della tristezza, è al di là delle condoglianze, è al di là della solitudine, è essere orfano nella vita quotidiana, Superhero è irriverente durante l’imbarazzo degli altri quando gli racconta che è orfano, Superhero è furbo con le ragazze quando gli confessa di essere orfano per conquistarle, Superhero è comico, divertito, triste, malinconico, riflessivo, innamorato della vita e incazzato con la morte, Superhero è orfano di padre e di madre, ne sente la mancanza e questo è il suo super potere”.

Ad accompagnare in scena il protagonista ci saranno due ballerine, Loredana Mazzoleni e Marta Milesi e il violino del M. Giuseppe Mazzoleni, in un perfetto connubio di musica, danza e recitazione che da sempre caratterizza Stendhart, la scuola dove Nicola insegna recitazione e che produce tutti i suoi spettacoli. Scopriamo direttamente dalla sua voce i segreti di questa sua ultima super fatica.

Nicola, di cosa parla il tuo spettacolo?

Nello spettacolo spiego cosa significhi essere orfano per me, cosa mi ha portato questa esperienza, nel bene e nel male, ma assolutamente al di là di quello che si intende quando si parla di orfani, perché è inevitabile il collegamento con la morte, ma la morte nella vita di un orfano è all’inizio, il primo giorno, da li in poi è molto altro, è vita.
Lo spettacolo non è assolutamente drammatico, né tragico, certo ci sono alcuni momenti emozionali, è giusto, ma ho cercato di dare un taglio ironico, per parlare di un argomento così delicato e con il rischio di cadere nel deprimente, ho alleggerito tutto con un poco di ironia, che è poi l’ironia con cui, con il senno di poi, ho vissuto la mia esperienza e continuo a viverla.
È uno spettacolo molto dinamico che alterna momenti riflessivi ed emozionanti a momenti più leggeri e divertenti.

Perché hai deciso di scrivere e portare in scena una storia così intima e personale, la tua esperienza di vita?

Lo spettacolo nasce dall’esigenza di portare in scena una esperienza che mi ha cambiato la vita, essere orfano ha caratterizzato tutto di me, con il passare degli anni ho sempre più compreso che il mio modo di pensare, le mie decisioni, il mio modo di essere, era influenzato fortemente da quella mia esperienza.

È stato difficile scrivere questo spettacolo?

Devo dire che è uscito da solo negli anni, è da molto che scrivo appunti, immagini, aneddoti, infatti lo spettacolo è come se fosse un diario, la parte un po’ più difficile è stata la parte registica, legare tutte queste pagine di diario insieme con un buon ritmo e poi interpretarle, ma nel complesso è uno dei lavori che più mi ha coinvolto, e sono sicuro che in futuro aggiungerò altro materiale che già ho in cantiere.

Non sarai solo in scena?

No, come per la maggior parte delle produzioni Stendhart, cerchiamo di miscelare la recitazione e la danza o comunque il movimento coreografico, infatti in scena ci saranno al mio fianco due danzatrici, Loredana Mazzoleni e Marta Milesi che mi accompagneranno durante il monologo, a tratti interpretando alcune figure e personaggi di cui parlo e a tratti fungendo da veri e propri servi di scena, quindi aiutandomi nello spostamento di oggetti o nella costruzione di immagini.
Inoltre avranno anche un intervento danzato, per la coreografia ci siamo rivolti ad un coreografo di teatro danza, Piero Belllotto, che è riuscito ad esprimere al meglio il tema riassunto nel balletto.

Per quanto riguarda le musiche, sono eseguite dal vivo?

Sì, le musiche sono dei brani scritti dal M. Giuseppe Mazzoleni, storico e noto violinista lecchese, eseguirà dal vivo quella che è la colonna sonora dello spettacolo.

Lo spettacolo debutterà il 9 novembre alle 20.45 all’interno della stagione teatrale di Spazio Teatro Invito, in via Ugo Foscolo 42 a Lecco, nella sezione Territorio Creativo, il costo del biglietto è di 9 euro, i posti sono prenotabili alla mail segreteria@teatroinvito.it. Lo spettacolo è adatto ad adulti ed adolescenti.

F.R.