METASTASI VA IN CASSAZIONE:
APPUNTAMENTO AL 23 MARZO

RUSCONI-MARCO2ROMA – Andrà in Corte di Cassazione il prossimo 23 marzo la vicenda collegata alla famosa inchiesta “Metastasi” che ha scoperchiato l’attività mafiosa e anche i legami tra ‘ndrangheta e livelli poilitici, portando tra l’altro alla condanna dell’ex sindaco di Valmadrera Marco Rusconi. L’udienza avanti i giudici della Suprema Corteo è stata fissata a seguito del ricorso del Procuratore Generale della Corte d’Appello di Milano Laura Barbaini, e degli avvocati di alcuni imputati.

I giudici della V sezione della Corte d’Appello avevano aggravato a maggio del 2017 la pena rispetto al primo grado per il capo del clan Mario Trovato, condannato a 15 anni e mezzo di carcere contro i 12 anni e 6 mesi che gli erano stati comminati in prima istanza. In totale erano stati inflitti quasi 75 anni di carcere al sodalizio criminoso che operava tra Lecco e Valmadrera dal 2010 al 2012, con infiltrazioni mafiose in attività imprenditoriali e appunto legami con la politica.

Confermata invece la sentenza lecchese per l’ex sindaco di Valmadrera Marco Rusconi, che rimane condannato a due anni (in appello ne erano stati richiesti tre e mezzo) con i doppi benefici di legge ovvero la condizionale e la non menzione – per la sola turbativa d’asta semplice; niente corruzione, insomma, a conferma della sentenza di primo grado. La Corte d’Appello ha escluso l’associazione mafiosa per l’imprenditore lecchese, mentre nel ricorso in Cassazione il Procuratore Generale è di parere opposto.Dieci erano stati inflitti ad Antonino Romeo e 9 anni e 9 mesi a Massimo Nasatti (furono condannati ad otto anni in primo grado). Sconto di pena a Claudio Crotta (un anno e mezzo contro i 2 anni e tre comminati a Lecco, non riconosciuta l’associazione a delinquere), 10 anni ad Antonello Redaelli. Per tutti ora il terzo livello di giudizio, tra un mese a Roma.