LECCO AFFOSSATA IN CULTURA
DALL’ANALISI DEL SOLE 24 ORE.
SICUREZZA, SOCIETÀ E CONSUMI
TENGONO A GALLA LA CITTÀ

LECCO – La miglior qualità della vita? Si respira in montagna, sulle Alpi. Da Belluno, che si aggiudica la 28a edizione dell’indagine annuale realizzata dal Sole 24 Ore, e passando a zig-zag tra cime e tornanti attraverso Aosta, Sondrio, Bolzano, Trento fino ad arrivare a Verbano-Cusio-Ossola in Piemonte.

Manca però Lecco, che si trova al 33esimo posto, un gradino in meno rispetto all’indagine dell’anno scorso. A trascinare Lecco lontana dalle migliori il parametro Cultura: l’assenza di cinema, librerie  e spettacoli ne fanno uno dei fanalini di coda del paese. SOLE24ORE tenore vita 2017 LECCO1 Sei macro aree e 42 indicatori, tra cui quest’anno entrano anche gli acquisti online, il gap retributivo di genere, la spesa per i farmaci, il consumo del suolo, gli anni di studio degli over 25 e l’indice di litigiosità nei tribunali, sono l’elemento portante dell’analisi che Il Sole 24 Ore realizza per stilare la classifica della Qualità della Vita nelle 110 province Italiane. Arretrano alcune grandi città: Milano che, nella classifica generale perde 6 posizioni e scivola all’ottavo posto; Roma, che scende al 24° rispetto al 13° del 2016, e Torino, che retrocede al 40° posto. SOLE24ORE tenore vita 2017 mappaNelle vittorie di tappa per singola macro area, Milano è sempre al top nell’ambito Ricchezza e consumi, conquistando il primato nel Pil pro-capite, nell’importo medio delle pensioni e nei depositi bancari. I voti migliori per il consumo di suolo e l’emigrazione ospedaliera vanno invece a Sondrio, che guadagna il podio dell’area ambiente e servizi. Aosta sale sul podio nella densità abitativa e nelle acquisizioni di cittadinanza, mentre per giustizia e sicurezza è la provincia di Verbano Cusio Ossola a guadagnare la prima posizione. Firenze, invece, supera Roma e si aggiudica il primo posto per cultura e tempo Libero. Ma la grande sorpresa del 2017 è Ascoli Piceno, che vince la medaglia d’oro nella categoria Lavoro e Innovazione. In coda alla graduatoria complessiva, invece, finiscono soprattutto le aree di Campania e Puglia: ben otto nelle ultime dieci posizioni, con Caserta maglia nera 2017 e Taranto al penultimo posto. Al terz’ultimo c’è Reggio Calabria. A sancire il verdetto è il trend di fondo, che mostra, attraverso i risultati dei singoli indicatori, come il divario tra Nord e Sud del Paese tenda sempre più ad ampliarsi, tanto che per trovare la prima provincia del Sud e Isole bisogna scendere fino al 52° posto di Oristano. Le aree centro-settentrionali, infatti, non solo ribadiscono i loro primati storici negli indicatori economici (dalla ricchezza al lavoro), ma guadagnano spazio anche nei ranking – come demografia e tempo libero – un tempo appannaggio dei territori del Sud. Non mancano comunque le buone prestazioni: la stessa Oristano conquista il terzo posto nella macro-area Giustizia e sicurezza, Matera sale al 6° posto nella categoria Ambiente e servizi e le province del Mezzogiorno occupano in blocco i primi 14 posti nell’indicatore legato alla diffusione della banda larga. CAPITOLO LECCO. La città manzoniana non mostra particolari differenze rispetto al passato e tra le 110 città esaminate si piazza al 33esimo posto della classifica, un gradino in meno rispetto al 2016. Giustizia e sicurezza è il parametro con cui Lecco tocca il risultato parziale più alto, un più che importante 13esimo posto. Bene anche i dati su Demografia e società e Ricchezza e consumi che valgono per Lecco la top 30.

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Abbassano invece gli esiti i fattori Lavoro e Innovazione (37°) e Ambiente e servizi (53°).

Estremamente negativo il voto alla voce Cultura, tempo libero e partecipazione: qui Lecco apre la “flop 20” con un 90esimo posto da non sottovalutare. I problemi sono quelli noti: presenza, o sarebbe meglio dire assenza, di cinema, librerie, spettacoli, valgono a Lecco gli ultimi posti nelle relative classifiche.

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