LA VIA LUNGO IL PASSO DEL LUPO:
TRA BERGAMASCA E VALSASSINA
QUELLA LEGGENDA UNIVA LE VALLI

PASSO DEL LUPO (11)LECCO – “Sempre caro mi fu quest’ermo colle” dovremmo pensare ogni mattina, noi, abitanti della cittadella manzoniana. Per molti ormai le montagne sono diventate il tema di qualche sondaggio, di meteo, di tragedie volute e provocate, di eroismo alpino, di convegni a cinque stelle. “La montagna è tutto”.

Quando le strade erano solo un progetto per il futuro, i piedi e i trambaj di legno percorrevano il tempo del lavoro nei boschi, senza troppi lamenti e nella naturalezza del silenzio, nacque la leggenda del Passo del Lupo.

PASSO DEL LUPOSembra un racconto arcaico ma non lo è. Lecco riposava tranquilla prima dell’industrializzazione, era campi e torrenti inchinati al lago, era pescatori, barcaioli, artigiani, donne che lavavano alla riva.

Poi l’acqua e la combustione, come ora, torturate e tormentate dal piano evoluzionistico della tecnologia e della corrente elettrica, hanno favorito quello che oggi è Lecco, una cittadina che si dimentica dei suoi boschi.

PASSO DEL LUPO (3)Ma la storia rimane e racconta, grazie anche a chi opera nel volontariato ambientale o alle associazioni che si occupano della salvaguardia delle vie d’un tempo. Abbiamo raccontato di recente della Val Calolden, la “strada” che porta ai Piani Resinelli, ora ci spostiamo di qualche centinaio di metri. E’ la via che attraversa il Passo del Lupo. Ottima passeggiata per chiunque e fattibile in diversi anelli.

Ufficialmente il sentiero (ripristinato da Rotary Lecco, Cai Strada Storta, Anteas, dopo la chiusura del cantiere della nuova Lecco Ballabio che lo aveva interrotto) collega storicamente Ballabio con Somasca ed è stato per decenni passati la via pedonale che collegava la bergamasca con la Valsassina.

Secondo la leggenda un lupo ferito si sarebbe nascosto in una grotta circa a metà percorso (nella zona del sentiero che si raggiunge da Bonacina, salendo tutta via S. Egidio e imboccando le indicazioni del sentiero stesso), dove scende il torrente Caldone. PASSO DEL LUPO (8)La grotta, macchiata del sangue della bestia, porterebbe ancora i segni rossastri del suo passaggio. Qualcuno dirà che è solo una traccia di roccia ferrosa…

Scendendo da Ballabio, o partendo da Bonacina, si arriva quindi nell’abitato storico di Versasio, passando sotto e a fianco della superstrada Lecco Ballabio (che lascia nel bosco uno sgradevole odore di carburante e pneumatici, oltre che rifiuti gettati dal finestrino delle auto). Prati, boschi aperti e vecchie baite si aggiungono al già gradevolissimo panorama su Lecco e, voltandosi, sul gruppo delle Grigne.

PASSO DEL LUPO (12)A dipingere la camminata qualche Madonna e le varie Chiese dal sapore campestre del rione di Acquate. Ma raggiungendo da Versasio il parcheggio della Funivia per i Piani d’Erna, è possibile continuare il sentiero seguendo le indicazioni verso Somasca, oppure fare dietro front e tornare verso il punto di partenza. In questi giorni è visibile l’eccellente lavoro di pulizia dei boschi e la timida rinascita dei primi colori della primavera, seppur nascosti tra le foglie imbrunite e i rami aggrovigliati alla terra. Un modo per pensare al tempo della natura, alla luce, ai venti e alle stagioni, sempre più vittime della nostra tecnologica e ossessiva indifferenza, che continua a dipendere dalle forze naturali.

Qualcuno dice “non ci sono più le stagioni!”. Bè, forse hanno solo continuato a vivere altrove.

Michele Casadio

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