LA FINESTRA/”EYES WIDE SHUT”,
LE DONNE DI FENOGLIO
E “NEVERMIND” DOPO 25 ANNI

Come ogni domenica, anche oggi dedichiamo uno spazio all’interno del nostro giornale alla cultura, segnalando ai lettori gli articoli più interessanti della nostra pagina culturale, Il fascino degli intellettuali.

LA PERVERSIONE AL DI LÀ DELL’ARCOBALENO

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Quando Eyes Wide Shut fece la sua comparsa nelle sale cinematografiche nel 1999 dopo quattro anni di lavorazione, l’attesa era alle stelle e le aspettative vertiginosamente alte. Innanzitutto, era stato preannunciato come un film-scandalo, uno di quelli che avrebbe fatto sfregare le mani ai moralisti di tutto il mondo e turbato i sonni anche degli spettatori più smaliziati.

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“IL LIBRO DI JOHNNY” E I PAESAGGI DI DONNA

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«Le donne erano fittissime», si dice a un certo punto. Sarà, ma ne Il libro di Johnny il genere resta relegato un po’ sullo sfondo, una specie di paesaggio su cui si muovono gli eroi maschili. Il capolavoro di Fenoglio è un romanzo di guerra e la guerra la fanno gli uomini. Alle donne restano le solite funzioni ancillari: prostitute a soddisfare le voglie dei soldati, madri trepide per il destino dei figli, giovani paesane ammirative verso i partigiani.

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NEVERMIND, VENTICINQUE ANNI DOPO

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Il 24 settembre 1991, ben venticinque anni fa, venne pubblicato l’album, pietra miliare del genere grunge e, più in generale, della musica degli anni ’90: Nevermind, la seconda fatica dei Nirvana. Nonostante le pessimistiche aspettative della casa discografica (laGeffen Records, la stessa dei Sonic Youth), l’album sbaragliò le classifiche superando persino Michael Jackson. Si stima abbia venduto più di 24 milioni di copie nel mondo, un successo inestimabile per la band di Seattle di Kurt Cobain (morto nel 1994), Krist Novoselic Dave Grohl (attualmente frontman dei Foo Fighters).

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