IL PANATHLON LECCO “VA A SEGNO”:
GLI APPUNTAMENTI RICOMINCIANO
CON IL TIRO SPORTIVO

panathlon_tiro sportivo_settembre2017LECCO – Dopo la pausa estiva tornano le conviviali del Panatlhon, ospite martedì del sodalizio guidato da Riccardo Benedetti l’associazione di Desio Air-shooting, che ha presentato nella ormai usuale location della Canottieri il tiro sportivo. “L’idea di creare un’associazione sportiva che si  rivolgesse al tiro a segno con armi ad aria compressa  nasce con l’emanazione di una nuova  normativa – il decreto 362/2001 – grazie al quale qualsiasi cittadino maggiorenne può acquistare detenere e trasportare liberamente  armi ad aria compressa” ha spiegato ai panathleti il presidente Marco Ghezzi.

Questo sport che inizialmente può suscitare un po’ di diffidenza perché accostato all’uso di armi e alla violenza, “si rivolge invece ad un’utenza quanto mai variegata per età sesso ed estrazione sociale – ci racconta Ghezzi – infatti una carabina ad aria compressa può costare dai 150/200 euro del modello per i ragazzi fino ai 450 di quelle per adulti e tra i nostri iscritti ci sono prevalentemente famiglie intere che possono così condividere un interesse comune e rafforzare il loro legame”.

Il tiro sportivo, sempre secondo gli esperti, può essere praticato da tutti: la normativa sopra citata non pone alcun limite di età per l’utilizzo di queste armi, anche i minori possono quindi utilizzarle sotto la vigilanza di un adulto, anche se Air-shooting consiglia di non iniziare prima dei dieci anni. “Il concetto di mira – spiega ancora il presidente dal punto di vista tecnico – non è una questione di inclinazione personale che si possiede o meno, perché si utilizzano strumenti meccanici (diottre,  mirini telescopici ed altri congegni atti all’allineamento dell’occhio al bersaglio), è solo questione di apprendere una giusta tecnica”.

panathlon3_tiro sportivo_settembre2017Coerentemente a questa esposizione l’associazione si avvale, per la formazione dei dilettanti, del concetto di “tramandato non insegnato”: “Significa che non ci basiamo su concetti accademici ma sulla relazione diretta tra istruttore e allievo, abbattendo così tutte le barriere e facilitando la comprensione dei principi e delle tecniche. Il nostro personale di formazione, tutto rigorosamente volontario, si divide in formatori, istruttori di primo livello, istruttori di secondo livello. I formatori sono normali soci che a seguito di una specifica formazione interna accolgono i nuovi iscritti e li introducono alla conoscenza di base delle norme di sicurezza e legali, della meccanica di base del funzionamento delle armi, della balistica di base dell’aria compressa e all’apprendimento delle tecniche  di tiro. Gli istruttori di primo livello hanno il compito di  migliorare le tecniche degli iscritti che pur mantenendosi nel settore ludico vogliono affinare la propria tecnica di tiro, mentre quelli di secondo livello sono destinati alla preparazione agonistica dei soci che partecipano ai circuiti interni e al Brac”.

Manuela Valsecchi