ECONOMIA/RALLENTA L’INFLAZIONE
A LECCO I PREZZI SEGUONO
L’ANDAMENTO DELLE STAGIONI

LECCO – Nel mese di luglio a livello locale le variazioni dei prezzi registrano entrambe valori con segno più anche se le stesse sono di modesta entità e, in particolare, con riferimento alla variazione annuale si può tranquillamente dire che i prezzi rispetto a luglio dell’anno scorso sono quasi stabili. La variazione che si attesta al + 0,3% è in decisa diminuzione rispetto ai mesi precedenti; infatti è il terzo mese consecutivo di rallentamento e risulta decisamente inferiore a quella registrata a febbraio 2017 (+1%) il maggior valore registrato quest’anno. Anche le variazioni a livello nazionale mostrano un andamento in contrazione rispetto ai primi mesi dell’anno, ma rispetto a Lecco i valori sono sostanzialmente più alti (variazione annuale luglio +1,1; maggiore variazione del 2017: aprile con un valore di quasi due punti percentuali).

La variazione mensile di Lecco si attesta a +0,2%, in ripresa rispetto ai valori di maggio e giugno (entrambi -0,1%), ma comunque inferiore a quella registrata un anno fa (+0,4%). A livello nazionale la variazione mensile ha lo stesso sviluppo di quella locale ma risulta leggermente inferiore (+0,1%) .

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L’analisi dei dati del 2017 per il territorio lombardo mostra variazioni annuali identiche a quelle medie nazionali per quasi tutti i mesi (solo giugno e luglio risultano leggermente diversi) e pertanto una certa differenza rispetto a quelli locali. Diversa la situazione delle variazioni congiunturali dove i dati sono diversi sia dalla realtà locale che nazionale, ma comunque più simili a queste ultime.

Di seguito, a cura dell’Ufficio Statistica del Comune di Lecco, una breve sintesi delle principali variazioni per tipologia di prodotto registrate nel mese di luglio 2017 e il confronto a livello nazionale nonché complessivamente a livello semestrale.

L’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC) di Lecco a luglio 2017 (base anno 2015=100) è pari a 100,5 e pertanto indica che i prezzi in un anno e mezzo sono cresciuti di solo mezzo punto percentuale (la crescita, tra l’altro è da imputare esclusivamente al 2017 in quanto a fine anno 2016 l’indice complessivo si attestava al 99,9). Abbastanza diversa la situazione a livello nazionale e lombardo dove gli indici raggiungono quota 101,2 e 101 rispettivamente e dove un movimento dei prezzi, anche se abbastanza contenuto in questo ultimo anno e mezzo risulta evidente.

La disaggregazione delle variazioni locali per tipologia di prodotto mette in evidenza il differente andamento dei Beni rispetto a quello dei Servizi . I beni registrano un aumento annuale (+0,3%) a fronte di una contrazione dei prezzi rispetto ad mese precedente (-0,3%); i Servizi, invece, sono in leggero aumento rispetto a luglio 2016 (+0,2%), ma in deciso crescita rispetto a giugno 2017 (+0,6%).

Una ulteriore classificazione dei beni mostra i seguenti aspetti:

– Una diminuzione a livello congiunturale dei prezzi dei Beni alimentari (-0,4%). Più classi di prodotto risultano artefici di questo calo, in particolare la Frutta (-4%) e i Vegetali (-1,5%) interessati da molteplici prodotti sia stagionali (rilevati in piena stagione) che non stagionali (rilevati tutto l’anno) che registrano prezzi in promozione o addirittura ribassati, tra l’altro i prodotti in diminuzione sono decisamente maggiori di quelli in aumento. Anche le classi Carni e Pane e cereali risultano in diminuzione di poco più di mezzo punto percentuale. Solo i Prodotti ittici e Oli e grassi hanno registrato aumenti di prezzo oltre il punto percentuale rispetto al mese di giugno 2016. Il dato rilevato nel mese di luglio recupera un po’ la forte diminuzione congiunturale registrata a partire da marzo 2017 (unica eccezione il mese di maggio +1%). A livello annuale si registra una diminuzione di tre decimi di punto, che conferma l’inversione di tendenza registrata nel mese precedente (-0,6%) dopo che i primi 4 mesi del 2017 sono stati interessati da variazioni anche consistenti di segno più (il valore più alto a marzo 2017 con 3 punti di aumento rispetto a marzo 2016);

– Il perdurare della contrazione mensile dei Beni energetici la cui variazione si attesta al-1% e risulta col segno meno già da aprile 2017; che si contrappone al ridimensionamento della variazione annuale che, pur positiva, registra il dato più basso da inizio anno (+3,4%). Nel corso dell’anno la variazione tendenziale ha raggiunto valori di quasi 8 punti percentuali (aprile 2017);

– Nessuna variazione di prezzo dei Tabacchi rispetto al mese di giugno 2017 e la conferma della diminuzione su base annua che registra per i secondo mese consecutivo una diminuzione di tre decimi di punto. Sino a maggio la variazione era di segno più ed addirittura da gennaio ad aprile i valori erano prossimi al 3%;

– La conferma della leggera contrazione sia in termini mensili che annuali dei prezzi degli Altri beni (-0,1% e -0,2% rispettivamente).

La variazione mensile della Componente di fondo, cioè l’indice generale al netto degli energetici e alimentari freschi (core inflation), è pari a +0,4% e sale leggermente rispetto al valore di giugno (+0,3%). Esattamente contraria la dinamica della variazione annuale che scende di un decimo di punto rispetto a quella del mese scorso e passa dal +0,3% al +0,2%. A livello nazionale le variazioni in analisi sono entrambe di segno più, quella mensile risulta leggermente inferiore a quella locale (+0,3%) quella annuale è invece più consistente di quella di Lecco e si attesta allo +0,8%.

La misura dell’inflazione locale a seconda della frequenza d’acquisto dei beni presenti nel paniere può essere così sintetizzata:

– La variazione in diminuzione dei prezzi rispetto a giugno 2017 (-0,3%) contrapposta all’aumento degli stessi rispetto ad un anno fa (+0,4%) dei prodotti/servizi ad alta frequenza di acquisto. Come dice il nome dell’aggregato rispondono a questa classificazione i beni di largo consumo o utilizzo, quali alimentari, bevande, tabacchi, spese per l’affitto, per la pulizia e manutenzione in generale della casa, i carburanti i trasporti. Anche a livello nazionale si assiste ad una contrazione dei prezzi a livello mensile (-0,4%), ma ad un aumento dei prezzi un pochino più deciso di quello locale rispetto a luglio 2016 (+0,9).

– L’aumento dei prezzi dei beni a media frequenza (+0,6% congiunturale e +0,5% tendenziale). A livello medio nazionale la variazione mensile è vicina a quella locale e pari a mezzo punto percentuale, ma quella annuale è decisamente superiore (+1,7%). Si collocano in questo aggregato le spese per abbigliamento, le tariffe (elettricità, acqua e raccolta rifiuti), i trasporti, i medicinali e i servizi medici e dentistici, i beni legati alla cultura, alla ricreazione e alle vacanze;

– La stabilità rispetto al mese scorso dei prezzi dei prodotti a bassa frequenza d’acquisto (variazione nulla) e la contrazione rispetto a luglio 2016 (-0,6%). Il dato nazionale è pari a +0,1% per entrambe le variazioni. Rientrano in questo gruppo gli elettrodomestici, i servizi ospedalieri, l’acquisto dei mezzi di trasporto, gli apparecchi tecnologici in generale.

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Di seguito, a cura dell’Ufficio Statistica del Comune di Lecco, alcune variazioni degli indici dei prezzi al consumo, registrate nel territorio locale, con riferimento al mese di luglio 2017.
Questi gli aggregati di prodotto, a rilevazione locale e non centralizzata, che hanno avuto le maggiori variazioni in aumento e quelli che hanno registrato le maggiori diminuzioni di prezzo rispetto al mese di giugno 2017:

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Nel mese di luglio 2017 le divisioni che hanno registrato una variazione congiunturale (rispetto al mese precedente) con segno più sono: Ricreazione, spettacolo e cultura (+1,6%); Servizi ricettivi e di ristorazione (0,5%); Trasporti (+0,4%) e Altri beni e servizi (+0,3%). Variazione nulla per la divisione Servizi sanitari e Istruzione. Le divisioni con variazione in contrazione sono: Comunicazioni (-0,9%); Prodotti alimentari e bevande analcoliche (-0,4%); Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (-0,2%) e Bevande alcoliche, abbigliamento e calzature e Mobili, articoli e servizi per la casa (tutte e tre con variazione negativa di un decimo di punto percentuale).

Per quanto riguarda le variazioni tendenziali ossia rispetto a luglio 2016, la variazione più alta è da attribuire alla divisione Trasporti (+2%) e , a seguire variazioni più contenute per Altri beni e servizi (+1%), Ricreazione, spettacolo e cultura (+0,8%); Abbigliamento e calzature (+0,6%) e Abitazione (+0,1%). Nessuna variazione per la divisione Servizi Sanitari. Metà delle divisioni registrano variazioni annuali di segno meno: Comunicazioni (-3,4%); Istruzione (-1,6%); Bevande alcoliche e tabacchi (-0,8%) Mobili e Servizi ricettivi (rispettivamente -0,5% e -0,4%), infine Prodotti alimentari e bevande analcoliche (-0,1%).

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