COME DEVE ESSERE UN POLITICO?
UN RITRATTO ABBOZZATO
DALL’INCONTRO COL SOCIOLOGO

Massimo Campedelli - padre Cupini (2)LECCO – Come ci aspettiamo che sia un politico? Questo l’interrogativo posto dal sociologo Massimo Campedelli a La Casa sul Pozzo di Lecco. Quello di venerdì sera è il primo di un iter di tre incontri progettati per costruire “una mappa d’orientamento in vista delle elezioni del 4 marzo” – così l’icastica introduzione di padre Angelo Cupini.

La certezza è quella di doversi confrontare con una situazione politica che Campedelli non esita a definire “contemporaneamente ridicola e drammaticamente seria”. Di qui l’esigenza di articolare una riflessione approfondita. La questione è cruciale: quali sono le domande su cui sostare per innescare un processo decisionale il più possibile consapevole? Campedelli propone una traccia di lavoro articolata in sei punti così riassumibili: come si pensa debba essere la politica, quale giudizio si dà delle passate legislature nazionali e regionali, come funziona e cosa prevede l’attuale legge elettorale, qual è il contenuto dei programmi elettorali, quali scenari si potrebbero presentare nel post-elezioni, qual è la condizione attuale della democrazia in Italia ed in Europa.

Massimo Campedelli - padre Cupini (1)Quanto alla prima domanda, è attraverso il vivace dialogo con i presenti che si sono sviscerate le qualità imperative di un politico. La sintesi dei singoli contributi traccia il ritratto abbozzato di un individuo che: abbia competenze e sia capace di fare ed ascoltare; si attenga rigorosamente a principi etici, primo fra tutti l’onestà; abbia sogni e desiderio di guardare avanti e progettare il futuro; osservi i principi cardine della Costituzione; si faccia carico della formazione dei cittadini. La conclusione di Campedelli introduce tuttavia un ulteriore piano di riflessione. Posta l’ipotesi di trovare un soggetto politico aderente alle nostre attese, “il giorno dopo le elezioni noi cittadini cosa facciamo? Decidiamo di delegare tutto ai neoeletti o abbiamo il dovere di continuare a relazionarci con chi ci rappresenta?”. In definitiva, che cosa comporta essere cittadini? Null’altro che gli stessi doveri e responsabilità ascritti ai politici.

Ileana Noseda