BIONE/PRIMA ERA IL ‘CORVO’
MA INTANTO LA PROCURA
INDAGA L’ABUSO D’UFFICIO

Gentile redazione,

la notizia della chiusura delle indagini della Procura di Lecco per ipotizzato abuso d’ufficio in merito alla prima proroga del 30 ottobre 2015 della gestione del centro della “Sport Management” non fa che confermare quanto abbiamo denunciato all’inizio del 2017.

Con buona pace dei responsabili del disastro del centro sportivo che hanno sempre spostato l’attenzione su un inesistente “corvo” (il sindaco di Lecco lo definì “un signore che sta facendo di tutto per fare del male alla città”), oggi un po’ di chiarezza è stata fatta. Ed è così che riemergono i tre punti chiave della vicenda: 1) come è stato possibile ignorare (per mesi) le reiterate segnalazioni degli uffici comunali in merito all’illegittimità del contratto di gestione del centro, 2) come è stato possibile -per quasi dieci anni- sottovalutare il fatto che il Bione fosse stato del tutto privo dei “provvedimenti positivi in ordine all’agibilità complessiva e all’uso dei locali e degli impianti del Centro sportivo medesimo, secondo le normative inerenti le attività e i locali di pubblico spettacolo, compresa la materia inerente la certificazione per la prevenzione degli incendi” (le parole sono della Giunta comunale), 3) come è stato possibile tollerare che fin dal 31 ottobre 2015 la struttura sportiva fosse sprovvista della polizza per responsabilità civile verso terzi (come ha riconosciuto l’Avvocatura del Comune di Lecco).

Ad ogni modo, la Procura di Lecco si è concentrata al momento sulla prima proroga del contratto di gestione stipulato nel 2007 tra il Comune di Lecco e la società Sport Management, quella cioè risalente al 30 ottobre 2015. Ma di proroghe ce ne sono state due. Entrambe, a detta dell’avvocato del Comune di Lecco -Mario Pedrazzini, che il 2 gennaio 2017 confezionò un parere sul punto- sarebbero “manifestamente” illegittime. La prima fu disposta dall’allora direttore del settore Educazione, cultura e sport, Giovanna Esposito (cui è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini), la seconda, sotto forma di “differimento”, venne disposta dal sindaco di Lecco. Attendiamo sviluppi.

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